Su richiesta del parroco Don Luigi Ferrari, si è proceduto alla redazione del progetto di consolidamento, restauro conservativo e adeguamento liturgico del Santuario della Beata Vergine Maria della Neve situato nella frazione di Pietravolta, ricompreso nei confini della parrocchia di S. Lucia di Fontanaluccia e del Comune di Frassinoro (MO).
Il santuario è affidato alle cure delle suore della Congregazione Mariana delle Case della Carità, che risiedono nella adiacente Casa di Preghiera. L’edificio, pur di impianto originario antico, è il risultato di progressivi ampliamenti realizzati nell”8-‘900: varie parti risultavano realizzate con tecniche costruttive e materiali diversi, tali da creare discontinuità, in particolare nella parte absidale. Il sedime delle fondazioni , avvicinandosi al crinale, è andato ad intercettare una zona di terreno di riporto di scarsa portanza e coesione, tale da provocare, nel tempo, un significativo meccanismo di rotazione e cedimento fondale rispetto alla parte più antica, costituita dall’aula e transetto.
Dal punto di vista liturgico, si notava la mancanza di una riflessione complessiva sui percorsi e le funzioni liturgiche, anche riferita ai diversi periodi dell’anno, con l’altare che risultava in secondo piano, sul fondo dell’abside, rispetto agli antistanti ambone e tabernacolo. Erano presenti barriere architettoniche a maggior ragione incongrue vista la fruizione del santuario di tante persone con difficoltà motorie.
L’intervento è stato quindi realizzato da un lato con il consolidamento statico di parte della fabbrica interessata da fenomeni di cedimento fondale (nuove sottofondazioni, consolidamento murature e coperture) e dall’altro con l’adeguamento liturgico del santuario, con l’avanzamento dell’altare, lo spostamento dell’ambone e del tabernacolo, quest’ultimo posizionato nello spazio di preghiera laterale (dotato di apposito e autonomo impianto di riscaldamento a pavimento) in nicchia dedicata. Sono state eliminate pedane e dislivelli del coro e rifatta la pavimentazione, con una nuova disposizione dei banchi dell’assemblea e una più chiara e agevole percezione e fruizione dei percorsi liturgici.